domenica 25 ottobre 2009

legale non equivale a legittimo

Le disavventure sessuali di Berlusconi e di Marrazzo evidenziano un dato: non basta la legalità di un atto a garantirne, presso il comune sentire della gente (quello che una volta si sarebbe detto il comune senso pudore) la legittimità morale.
Berlusconi, andando (se poi è andato) con delle prostitute non ha violato la legge; non c'è nulla di penalmente o civilmente rilevante nel suo comportamento. Eppure....
Marrazzo, andando con dei trans, non ha violato la legge; non c'è nulla di penalmente o civilmente rilevante nel suo comportamento. Eppure....

Morale della favola: non basta una legge per fare una mentalità.
Lo dovrebbero ricordare quei settori della gerarchia eccelsiastica che hanno fatto del controllo sulla attività legislativa la loro linea del Piave. Come se il passare o meno di una certa legge fosse il problema dei problemi.
E' invece evidente, e le vicende Berlusconi e Marrazzo lo hanno evidenziato, che non è così.

martedì 20 ottobre 2009

Islam e ora di religione

Due riflessioni:
  1. come già di recente accaduto sul caso Boffo, la Chiesa sull'ora di religione islamica, parla con due voci contrastanti: uno dice di sì (a nome "del Vaticano"), l'altro dice di no (Bagnasco); a chi credere? Ancora una volta: troppo interventismo nuoce. In questo caso genera confusione.
  2. sarebbe tempo di ripensare l'ora di religione; probabilmente nell'84 si è commesso un errore, rendendola 
a) facoltativa
b) in quanto ora non solo di conoscenza, ma anche di catechizzazione.
Forse andrebbe resa un'ora di insegnamento di contenuti, senza alcuna pretesa catachetica, obbligatoria, con voto e con contenuti definiti e seri, non come è attualmente un'ora buffonesca in cui parlare del più e del meno.

giovedì 15 ottobre 2009

bocciata la legge anti-omofobia

I fatti:

  • estate 2009: stillicidio di aggressioni contro gay e coppie gay, specie a Roma;
  • in seguito a tali fatti si muove uno schieramento bipartisan per realizzare una legge che tuteli i gay dalle violenze: la legge contro l'omofobia;
  • a ottobre la legge, concordata tra il ministro (PdL) Carfagna e esponenti dell'opposizione viene redatta in commissione e lì approvata da una larghissima maggioranza (PdL, Lega, PD, IdV);
  • 12 ott: alla vigilia del voto in aula alla Camera un alto prelato romano rilascia dichiarazioni che equiparano la legge anti-omofobia ad un attacco alla Chiesa;
  • 13 ott: contro ogni previsione, PdL e Lega approvano una eccezione di costituzionalità alla legge, presentata dall'UDC, che seguendo l'indicazione ecclesiastica si oppone strenuamente alla nuova legge; questa pertanto viene bocciata ad opera delle stesse forze, che solo un giorno prima in commissione, l'avevano approvata.

Considerazioni di primo livello:

  • la gerarchia ecclesiastica ha un grande potere di influenza sul Parlamento italiano;
  • questo potere viene usato per contrastare i cosiddetti diritti dei gay (i DICO prima, la legge contro la violenza adesso);
  • non viene invece usato per sensibilizzare al problema delle persecuzioni dei cristiani in molte parti del mondo;
  • e neanche per ridiscutere, ad esempio, in senso restrittivo, la 194.

Considerazioni di secondo livello:

  • I gays sono il pericolo numero uno al mondo? Ha senso paventare una dittatura mondiale delle lobbies gays?
  • Questa scelta della gerarchia ecclesiastica risulterà comprensibile alla maggior parte della gente? Renderà la Chiesa e il suo messaggio più apprezzabile? Crescerà il numero di gente disposta a muoversi in favore dei cristiani perseguitati?
Sono domande aperte...


La cristianofobia avanza: vero. Tragicamente vero.
[qui a destra si vedono dei cristiani indiani costretti alla fuga perché perseguitati]
Ma avanza grazie anche a scelte che rendono il Cristianesimo più antipatico del necessario. Come quella di cui stiamo parlando qui.

mercoledì 7 ottobre 2009

bocciato il lodo Alfano

Una decisione che amareggia. Perchè contro Berlusconi esiste da tempo un vero fumus persecutionis. E perchè l'Italia ha bisogno di una guida sicura, in tempi di crisi economica (e non solo).
Tuttavia lo stesso premier in questa ultima tornata di governo, non ha dimostrato la moderazione (pensiamo a Brunetta, col suo attacco contro i lavoratori statali) necessario a una leadership lungimirante ed equilibrata.
Auguriamo al premier di uscire bene da questo momemnto di aspra bufera, e gli consigliamo, da amici, una linea più capace di captare le esigenze di ampi settori della società e non solo di minoranze esagitate.